I miei canarini canterini


Da molto tempo possiedo una ventina di canarini a cui sono affezionato, di cui però si prede cura mio padre. Come tutti i canarini cantano "a tutto spiano" e a tutte le ore. A volte il loro canto è melodioso, a volte è stridulo perché stanno litigando. Non ce n'è uno che abbia il colore delle piume uniforme. Tutti sono bianchi, ma non tutti hanno le stesse sfumature che vanno dal giallo all'arancio. Sono vivaci e chiassosi, saltano da un ramo all'altro come indemoniati, ma alla sera cadono in un silenzio e un sonno profondo, appallottolandosi tutti, nascondendo la testolina, ognuno sotto la propria ala. Quando li trovo così, mi sembrano limoni e pesche in equilibrio su dei bastoncini.

Scoobi, l'indemoniato

Sabato 30 settembre ho portato in classe il mio scoiattolino di allevamento, non selvatico come quello che vive nel bosco, di cui abbiamo letto una scheda. Il mio ha il corpo un po' allungato, non ha una gran coda gonfia, non ha gli occhetti tondi, ma le orecchiuzze a punta, sì. Il suo pelo è corto, ma non rossiccio come lo scoiattolo del bosco. E' rinchiuso in una grande gabbia dove papà, però, ha cercato di costruire il suo habitat naturale. E' imprevedibile perché morde quando uno meno se lo aspetta. E' abitudinario perché va a dormire sempre alle otto e si sveglia sempre alle cinque. Si comporta con tutti allo stesso modo, forse con me è un po' diverso perché quando lo chiamo per nome "Scoobi", subito mi guarda.

La mia Sissi, bianca come la neve.

Questa mattina ho voluto fare una sorpresa alla maestra e ai compagni ho portato in classe il mio gatto persiano tenuto al guinzaglio come un cane. I miei compagni sono rimasti sbalorditi per quanto è bello. E io sono d'accordo con loro, perché, per me non c' è gatto più bello di lui: tutto bianco,bianco e pulito con il pelo lungo e soffice come un fiocco di lana. Due occhietti tondi, tondi, luminosi come due biglie di vetro, spiccano su quel musetto paffuto. Il musino schiacciato termina con due buchetti neri quasi invisibili, sono le sue narici, sotto le quali si stendono due baffi, lunghi da capo tribù. L' ho chiamato Sissi.

Mietta, la smorfiosa.

In casa nostra, da ormai tre anni, vive una cagnetta che abbiamo chiamato Mietta, un nome che le si addice sia per il suo aspetto fisico, sia per il suo comportamento da smorfiosetta e da vanitosa. Intanto devo dire che è un Pincher, una di quelle razze che non crescono più di tanto. Mietta è alta una venticinquina di centimetri e lunga una quarantina. Più che altro è il corpo che è lungo perché la testa, o meglio il musetto è così piccolo che si imprigiona tutto nel palmo della mia mano; la coda non è una coda, è un mozzicone di coda! Ogni volta che la vedo camminare con quelle sue zampette corte corte quasi invisibili, mi vengono in mente quei palloncini lunghi, gonfiabili, che i pagliacci o i maghi trasformano, con l' abilità delle loro mani in cani. Sul quel musetto aguzzo spiccano due occhi tondi tondi, neri neri e così grandi, che sembrano ancor più grandi del musetto stesso. E che dire poi di quei lunghi e ispidi baffi che sembra che se lì sia inamidati con il gel. Questa è Mietta, questa è la mia cara compagna di giochi.

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